Le tre suite che compongono “Paesaggi Musicali italiani”, accomunate dal canto, sono indipendenti per quanto concerne l’idea compositiva essendo ognuna fondata su un principio informatore diverso che le nutre da capo a fondo.
Il principio ispiratore che guida la “Lagunaria” è l’idea della nebbia che avvolge la laguna immaginaria. Strofe e ritornelli sono come avvolti nella foschia e, distorti nella metrica oltre che nel ritmo e nell’armonia, sono percepiti con i contorni poco definiti risultando a volte persino irriconoscibili.
La “Grottesca” è invece ispirata all’idea del Rondò, del ritorno periodico di un episodio musicale alternato a sezioni intercalate di natura diversa e contrastante. I Ritornelli, alla fine, sono gli unici momenti della canzone che risuonano uguali all’originale e che quindi vengono riconosciuti come autentici. Delle strofe, ossia i momenti intercalati, rimane soltanto il testo poetico questa volta adornato da una musica di originale concezione.
“L’Introduzione e Vesuviana” vuole rappresentare il felice incontro fra il genere musicale della canzone – in questo caso quella della grande tradizione napoletana – e la forma sonata. Le canzoni, incastonate come perle all’interno dell’architettura formale sonatistica, si integrano all’interno del discorso musicale, e si adattano alla forza drammatica e dialettica della forma settecentesca senza per questo perdere in dignità e identità espressiva.
Ensemble Il Bricconcello – tenore L. De Lisi, clarinetto A. Giancaterina, chitarra L. Trabucchi, violoncello P. Ruggiero